PISTOIA

La grande lirica Toscana protagonista del Pistoia Festival organizzato come ogni anno in città dall’Assessorato alla Cultura.

Sabato 20 luglio alle 21.30 nella splendida cornice della Villa di Scornio a Pistoia è di scena “Tre passi nel parco”, un emozionante e suggestivo concerto-spettacolo su musiche di tre grandi autori come Verdi, Wagner e Mascagni. Tre grandi autori per tre importanti compleanni! (200 anni dalla nascita di Verdi e Wagner, 150 dalla nascita di Mascagni).

Lo spettacolo è affidato alla regia di Nicoletta Perondi e a prestigiosi cantanti come il mezzosoprano Eva Mabellini, il tenore Carlo Messeri, i soprani Francesca Caligaris e Silvia Pacini, il contralto Sharon Sage, cui si aggiungono il Coro Città di Pistoia e la Corale Verdi di Prato. Maestri al pianoforte Simone Ori ed Eugenio Milazzo.  Presenta la serata Paolo Spennato, attore e speaker di Radio Lady Empoli. Ingresso 10€  
 
 
Note di regia
TRE PASSI NEL PARCO
Il concerto lirico “Tre passi nel parco” nasce per celebrare tre grandi musicisti di cui ricorrono alcuni anniversari: per Giuseppe Verdi e Richard Wagner ricorrono per entrambi 200 anni dalla nascita (1813), per Pietro Mascagni ricorrono i 150 anni dalla nascita (nasce a Livorno nel 1863).
 
L'idea di metterli tutti e tre insieme in un unico concerto è venuta al Coro Città di Pistoia e alla regista Nicoletta Perondi che hanno ritenuto importante far comprendere al pubblico l'evoluzione musicale che avviene dal passaggio di Verdi e Wagner (ritenuti entrambi innovatori 50 anni prima) a Mascagni che venne subito proclamato dalla critica musicale dell'epoca il compositore dell'evoluzione del melodramma italiano di fine Ottocento.
 
Con Mascagni le teste coronate del melodramma romantico (compresa l'Aida di Verdi, schiava etiope ma figlia di Re) vengono soppiantate da una classe proletaria dai sentimenti elementari e violenti come amore, vendetta, tradimento, a cui finalmente il genere operistico rivolge attenzione. Mascagni è colui che crea un nuovo modo di cantare personale e spontaneo, le voci vengono spesso spinte fino a un registro acuto confinante con il grido.
 
In Cavalleria Rusticana (che nasce dall'omonimo racconto di Verga) per la prima volta trovano spazio sulla scena lirica personaggi come Mamma Lucia, Santuzza e Turiddu. Non solo: con Mascagni viene rafforzato il senso di una presenza di massa, di un popolo in scena, riesce a creare ampi squarci sinfonici affidando all'orchestra un ruolo di spicco a differenza dell'esempio di Wagner.
 
Per questi motivi è stato ritenuto importante dalla regia del concerto lirico, presentato a Pistoia il 20 luglio prossimo, dividere il concerto in due parti. Nella I parte vengono eseguiti brani di Verdi e Wagner a forma di concerto. La II parte è dedicata a Mascagni e in particolare a Cavalleria Rusticana dove vengono messe in scena le parti più importanti da un punto di vista recitativo e musicale.
 
L'innovazione musicale di Mascagni viene dimostrata in tanti momenti di Cavalleria Rusticana come la serenata di Turiddu a scena chiusa (viene inserita l'arpa come se fosse una chitarra amplificata), il bellissimo preludio strumentale, l'azione scenica che sottolinea la dinamicità dell'opera stessa come se volesse rappresentare il susseguirsi della vita. I brani scelti di Cavalleria Rusticana sono anche quelli dove meglio si coglie il carattere dato all'opera e considerati i momenti più esplicativi del verismo.
 
Sia in Verdi che in Cavalleria Rusticana rappresentata nella serata la parte di Santuzza è affidata al mezzosoprano Eva Mabellini, discendente del pistoiese Teodulo Mabellini a cui è dedicata la Scuola di Musica e Danza di Pistoia che ospita il concerto.
 
Da parte del Coro Città di Pistoia e della regista del concerto va un ringraziamento particolare all'Assessore alla Cultura Elena Becheri e alla Dirigente del Comune di Pistoia Iginia Bartoletti che hanno creduto nella validità del progetto e hanno dato tutto il loro sostegno e disponibilità per portarlo a termine.
 
 
Cavalleria Rusticana – trama
 
L'opera, ambientata in un paese siciliano nel giorno di Pasqua, racconta la relazione amorosa di Turiddu con Lola (moglie di Alfio) e il dolore della fidanzata di Turiddu (Santuzza) che tutto ha scoperto, e ne soffre per l'amore tradito. Una volta che Alfio viene a conoscenza del tradimento di sua moglie Lola con Turiddu, lo sfida a duello e lo uccide.