Gli arancioni, primi di Menichini, Moncini, Tolve e Di Piazza, 4 elementi importanti, attingono al vivaio della U17 e si presentano a Nepi (VT) con l’intenzione di fare bene
San Niccolò frazione del comune di Agliana, ha ospitato la ventottesima edizione della “Scarpinata I' Granocchio”, agra podistica organizzata dal Circolo Arci di San Niccolo' con la collaborazione tecnica della Podistica Misericordia Aglianese. Al via in oltre 500 concorrenti e successo finale nella gara di 132000 metri del massese Andrea Lazzarotti (Atletica Massa)...
Ora gli under 14 sono attesi al campionato italiano a squadre, mentre per la Chiti si avvicina il momento dell'ennesima fatica organizzativa con due manifestazioni a carattere nazionale che saranno ospitate dall'auditorium nei giorni 1 e 2 marzo
La stagione indoor del team pistoiese e' agli sgoccioli e terminera' ufficialmente domenica prossima con gli Under 21 impegnati a Nepi (Viterbo) con la Finale Nazionale di Area dove sono riunite il Potenza Picena (Macerata), l'Hockey Campagnano e l'Hockey Club Roma (fresco vincitore con la prima squadra dello Scudetto Indoor)
La Podistica Misericordia Aglianese e il circolo Arci San Niccolò Agliana organizzano la ventottessima edizione della "Scarpinata I' Granocchio", gara podistica competitiva di 13,200 chilometri e non competitiva di 8 e 3 mila metri in programma per domenica 16 febbraio
Viareggio ha ospitano una manifestazione podistica a livello nazionale sulla distanza di 10 chilometri con partenza e arrivo da piazza Mazzini denominata “Trofeo T.I.A.M.O. Carnevale” a cui hanno preso parti diversi atleti pistoiesi
Nonostante sia una trasferta che dista solo 30 km, la Curva Nord ha deciso di raggiungere il comune fiorentino con il treno per rafforzare ancora di più l'entusiasmo che sta coinvolgendo i tifosi orange
Tutto gli eventi di oggi organizzati in modo cronologico. Gli eventi possono essere inseriti liberamente da tutti: associazioni, enti e cittadini, senza alcuna spesa
Presentiamo tutte le rincipali mstre del territorio che sono anocra in corso. Le mostre possono essere inserite da cittadini, enti e associazioni in modo libero, senza alcuna spesa.
Il libro, edito dalla casa editrice pistoiese no profit Petite Plaisance nella Collana Egeria, verrà presentato venerdì 14 febbraio, ore 17.00, alla libreria Lo Spazio di via dello Ospizio 26/28 a Pistoia (centro storico)
Una visita riservata a tutti quelli che parteciperanno alla presentazione del numero 13 della rivista, che si svolgerà venerdì 21 febbraio, alle 21, presso il Liceo Artistico P. Petrocchi, in Piazza San Pietro, ex monastero benedettino di San Pier Maggiore
Sono aperte le iscrizioni al III modulo del corso di formazione in linguaggio dei sensi dal titolo "Il racconto: parole e silenzio", al Centro Culturale Il Funaro di Pistoia, che si terrà dal 14 al 16 febbraio prossimo
Dal 7 al 9 Febbraio al Teatro Manzoni di Pistoia l'attrice Margherita Di Rauso porta in scena Week-End di Annibale Ruccello, per la regia di Luca De Bei. Con lei Giulio Forges Davanzati e Brenno Placido
Il 4 febbraio alle 21,15 Lectio Magistralis del prof. Michele Ciliberto, preside della Normale di Pisa, che discute dell'attualità del pensiero di Niccolo Machiavelli. Iniziativa organizzata dalle Associazioni Amici di Groppoli, Culturidea con il Conservatorio san Giovanni Battista
Per la giornata della memoria compare nelle sale cinematografiche italiane il coraggioso film di Margarethe Von Trotta, Hannah Arendtla grande filosofa tedesca che seguì nel 1961 a Gerusalemme il processo a carico di Adolf Eichmann con una serie di corrispondenze per il New Yorker e un libro che le provocarono molte critiche e inimicizie. Il film è stato salutato con un grandissimo successo ovunque ma in Italia esce in maniera quasi clandestina, peccato perché la Von Trotta costruisce un film bellissimo basandolo sulla figura della filosofa e ripetendo del resto quel procedimento che aveva già sperimentato con gli Anni di piombo.
L’idea di girare un film su una pensatrice come la Arendt era suggestiva ma certo impegnativa, perché se era stimolante rievocare la società intellettuale dell’epoca c’era da stare attenti a non essere noiosi o pedanti né a banalizzare l’aspetto quotidiano di queste grandi menti. Il compito era invece quello di creare quell’atmosfera e quella genesi che si sarebbero sviluppate intorno a un libro che avrebbe scatenato un autentico tornado. Nel 1961 una delle riviste cult della società newyorkese chiese a Hannah Arendt, una intellettuale ebrea fuggita in America dalla Francia dopo un breve internamento , e divenuta in seguito una delle menti più eccelse e seguite del mondo intellettuale newyorchese, di seguire a Gerusalemme il processo contro Adolf Eichmann.
La Arendt accettò ma dal dibattito, dalle testimonianze, dall’impressione visiva trasse il convincimento che questo presunto genio del male in realtà fosse un individuo mediocre, un ometto insignificante, un burocrate al servizio delle SS, che si era rifugiato nella propria passività, lui obbediva e basta. Lavorando su questo concetto ne seguirono una serie di articoli choccanti dove si evidenziava la ” banalità del male”. Bisogna però anzitutto ricordare la vita che Hanna conduceva a New York, una vita agiata, con molti amici con cui non mancavano serrati dibattiti intellettuali. Importante figura del suo universo, il secondo marito, Heinrich Buchler, un non ebreo, che riesce subito a intuire le trappole che può nascondere questo processo, già segnato nelle premesse e nelle conclusioni, un processo-spettacolo che doveva colpire il reo, per dire “giustizia è fatta” e che nel contempo doveva anche legittimare lo Stato d’Israele. Quando la Arendt tornò a New York tenne lungamente in gestazione il libro, anche perché volle esprimere un concetto che certamente non poteva che apparire rivoluzionario, cioè il male non è solo prodotto di menti perverse, certo il burocrate Eichmann con il suo agire impersonale, di persona ligia agli ordini, può apparire ancora più pericoloso di quello che è stato l’Olocausto. Ma la filosofa non si limita a questo, punta il dito contro la passività o contro una certa mal offerta collaborazione ai nazisti dei leader delle comunità ebraiche.
Sul concetto che la malvagità non è necessariamente frutto di menti perverse, e quindi anche il male ha una radice assai più banale di quel che non si pensi, Margarethe Van Trotta, sempre pronta a cogliere gli spunti della contemporaneità specie se legati a personaggi femminili, compie quindi un nuovo percorso all’interno degli orrori del nazismo, dando quindi spazio alla tesi della Arendt. Per la nostra autrice il male non è una cosa assoluta, può essere combattuto, ma certamente abbassando le soglie d’attenzione diventa ancora più pericoloso e non è facile individuarlo. Però la regista ha l’abilità di non limitare l’assunto che svolge a una querelle storico-politica-filosofica ma di inserire discorsi e pensieri nella vita quotidiana dei personaggi con i loro pensieri, i loro amori, i loro caratteri. E d’altra parte il film evidenzia la dolcezza della donna, il suo bellissimo rapporto con un marito altrettanto dolce e amoroso, le amicizie, il suo continuo uso delle sigarette, insomma Hannah è una persona viva, una bella persona, a questo punto può anche comprendersi l’evoluzione del suo spirito libero e aperto verso soluzioni che non vogliono essere denigratorie, ma semplicemente sono la testimonianza del suo stato d’animo verso certi comportamenti, compresa la cooperazione di certi capi ebrei con gli occupanti. Pochi la capiranno, sarà minacciata e boicottata e questa fase per lei assai crudele e a questo faranno da contraltare il pudore con cui lei ricorda la sua gioventù, ma anche qui alla fine lei affermerà la sua indipendenza di pensiero e di giudizio.
Una donna coerente in cui non vi è mai stato asservimento all’ideologia. Al successo del film contribuisce un eccellente gruppo di attori, su tutti svetta Barbara Bukowa, una imperdibile Hannah.
GIUSEPPE PREVITI