0
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
1/1/2013 - 9:00
I tempi si sa, sono in continua evoluzione, un correre continuo verso chissà quali lidi, un flusso e riflusso continuo di mode, gusti e tendenze. Questo annaspare continuamente alla ricerca di novità rischia di partorire strane abitudini. Una di queste, che proprio non riesco a digerire, è l’insensata forma di spettacolo che si manifesta con gli applausi durante i funerali. Il dolore dei parenti, l’aria greve che si respira dentro e fuori della chiesa, la mestizia compatta del corteo, come per incanto spariscono, si dissolvono e fanno posto ad uno scrosciante applauso che coinvolge ed ammorba chiunque si trovi a seguire la funzione. La cosa più seria che può succedere alla vita di un essere è quella di morire. Quando uno muore, muore e si deve tacere, sia che si tratti di militari morti in guerra, sia di vittime di incidenti stradali, sia di morti ammazzati o di anziani ultracentenari, perché la morte è dolore. La partecipazione alla cerimonia è già di per se un atto di grande affetto per la persona scomparsa, non serve altro. Per dovere di cronaca il primo scrosciante applauso ad un funerale si verificò il 17 aprile 1967 durante il rito funebre del grande Totò. In seguito altri come il 26 settembre 1973 ai funerali di Anna Magnani. Quel battere di mani scoppiò all’improvviso come a sottolineare l’ultima triste apparizione in pubblico di questi due grandi artisti. Forse, in quel caso, un applauso non era fuori luogo, un senso l’aveva, come a sottolineare un grande, straordinario tributo al primo attore che appare per l’ultima volta sulla scena. Negli altri casi non serve. Lo reputo irriverente. Mi domando: che ci sia scappato di mano il buon senso? Nelle società nere africane due sono i valori essenziali: il silenzio e il controllo di sé. Noi li abbiamo persi entrambi e sfrontatamente non vogliamo imparare nulla da quelle culture, anzi le disprezziamo e le distruggiamo. Ricordo il funerale del medico di un piccolo paese di montagna dove, anni fa, mi trovavo in ferie. Al passaggio del feretro qualcuno lo sfiorò, altri si fecero il segno di croce. Due gesti, due diversi comportamenti. E pur nella loro diversità, uno religioso e l’altro più laico, ugualmente reverenti per la morte. Uno a ricordare cristianamente la sacralità dell’evento, l’altro quasi a voler infondere, col contatto, il calore della vita. Qualcuno, infine, se ne stava in silenzio, con lo sguardo fisso e gli occhi lucidi. Nessun applauso a sciupare quel momento solenne, ma un composto contegno nei confronti di quella persona ormai scomparsa, quasi a volerne proteggere il ricordo. Sono passati tanti anni e la società è cambiata molto negli usi e nei costumi, peccato che in questo caso sia cambiata in peggio, ma il male più grosso è che pochi se ne siano accorti.
Alessandro Orlando
RISPONDI
AUTORE: Enrico Guastini
email: -
30/12/2012 - 19:29
Effettivamente un simbolo che sventolasse il nome proprio del leader mancava...
Stimato sig. Ingroia,
mi chiamo Enrico Guastini, vivo a Pistoia e quest’anno mi sono trovato ad essere candidato sindaco nella
mia città, nel tentativo di fornire un’alternativa ai soliti partiti verso cui molti ormai provano solo
insofferenza, quando non rabbia.
Sostenuto da una lista civica, abbiamo puntato su una campagna elettorale tutt’altro che personalistica: i
manifesti ritraevano le criticità mai risolte del nostro territorio, non le persone. Abbiamo fatto la grande
scommessa: riusciremo a trovare consenso senza dover fare della faccia un simbolo e senza presentare nomi
illustri?
Alla fine quasi un migliaio di persone ha dato fiducia a un gruppo nato un mese e mezzo prima
delle elezioni e con una campagna elettorale fatta senza soldi.
Tante persone hanno aderito all’appello “Cambiare si può” per gli stessi motivi: niente personalismi, niente
diktat di partito, niente candidati imposti. Cosa è successo?
Con quale diritto chi ha aderito a quell’appello pensa di poter poi cambiare le carte in tavola?
Perché, per l’ennesima volta, ci troviamo a dover vedere un simbolo che rappresenta in primo luogo un
“uomo forte”?
Di fronte ad un astensionismo che rasenta il 50% (e in alcune zone lo supera) si dovrebbe avere la
lungimiranza di guardare più lontano, di chiedere un voto sulla base di idee, di progetti. Non di un nome.
E si dovrebbero superare le logiche del: “se il tal partito non va in parlamento, io come dirigente perdo lo
stipendio” (parole dette esplicitamente ad un’assemblea di CSP). Il soggetto politico nuovo non può nascere
per garantire uno stipendio o una posizione, ma per garantire un futuro al Paese.
Io questo simbolo non lo voterò.
Purtroppo.
Purtroppo perché La stimo, e perché a questo punto temo che ogni tentativo di cambiare veramente, di
staccarsi dagli apparati dei partiti stia naufragando. Abbiamo lavorato per creare un’alternativa, e ci
troviamo con l’ennesima coalizione, un po’ ripulita, fatta delle stesse persone, e che di nuovo ha solo un
nome ancora non logorato.
Cordialmente (ma con delusione)
Enrico Guastini
RISPONDI
AUTORE: Enrico Guastini
email: -
28/12/2012 - 14:08
Gentile consigliera Vicinelli,
ero presente lunedì 17 al Consiglio Provinciale in cui si è discusso del Piano Interprovinciale dei Rifiuti e sono una di quelle persone che si sono alzate e sono uscite durante il Suo intervento.
Provo a spiegarLe il perché.
Lei fin dal principio ha parlato di “modernità beffarda”, di spreco di cibo, acqua e carta, tecnologia dannosa ed economia che genera guerre. Tutte cose giustissime, ma il tema da discutere era un altro: i tumori causati dagli inceneritori.
Lei ha tacciato di demagogia un voto contrario al PIR e di integralismo i “veri ambientalisti”, eppure qui si parlava, dati alla mano, di salute più che di ambiente.
In altre parole, il Suo intervento sembrava trattare di altro, non entrando nel merito del problema (per chiarezza: gli inceneritori aumentano sensibilmente l'incidenza dei tumori nella popolazione residente nella zona limitrofa – numerosi gli studi al riguardo che Lei sicuramente conoscerà senza che io li debba qui ricordare).
A questo punto i “dati certificati” in Suo possesso mostravano un incremento dei rifiuti.
Un consigliere prima di Lei (non ricordo il nome) aveva appena parlato di una diminuzione dell'11% a gennaio 2012, mentre i dati in possesso dei Comitati parlavano di riduzione dei rifiuti negli ultimi anni, con un lieve aumento solo nel 2010. La giunta aglianese aveva mosso questa critica al PIR, sostenendo che la stima della quantità di rifiuti prodotti fosse gonfiata, e lo stesso Piano considera i dati di produzione dei rifiuti fino al 2008, mostrando una diminuzione negli ultimi due anni.
Forse ci sono dei problemi con la certificazione dei dati?
Mi sono alzato e sono andato via perché mi sentivo preso in giro (non solo da Lei, su questo è in buona compagnia).
Mi sono preso poi la libertà di riascoltare per intero il Suo intervento, e ho scoperto che Lei reputa vantaggioso l'utilizzo delle stoviglie usa e getta nelle scuole: ma così aumentano i rifiuti e non si educa nessuno.
Riporto un paio di passaggi che mi sono sembrati cruciali nella loro drammaticità:
- «Secondo i dati della vigente normativa europea e nazionale la gerarchia dei rifiuti prevede nell'attuazione della gestione questo ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento»
E perché si approva un piano che prevede come punto centrale il passaggio da 60 mila a 280 mila tonnate di incenerimento? Perché non si stanzia la maggior parte dei fondi per strutture di riciclaggio o per politiche di riduzione dei rifiuti?
- «Mi piace citare o ricordare se vado a mente, ciò che ha detto l'assessore poc'anzi, cioè mi pare che abbia detto “noi non siamo qua per fare scelte o per portarle avanti solo perché le abbiamo scritte”»
Ma allora Le chiedo: a cosa serve scrivere, programmare, firmare, approvare se poi non c'è niente di certo? Forse questa frase spiega perfettamente perché la maggioranza della popolazione reputa i politici dei parolai.
Concludo con un'ultima citazione:
- «non è orientato a una diminuzione, ma a un contenimento dei rifiuti fino a una loro stabilizzazione»
Quindi anche Lei riconosce che il PIR non aiuta a risolvere il problema dei rifiuti.
Quello che abbiamo visto da fuori è stata una presa in giro, dove i consiglieri si sono arrampicati sugli specchi per difendere una decisione già presa dai Partiti, fino al ridicolo della consigliera Monari che per non votare NO esce dall'aula (responsabilità?).
Le auguro di riuscire a sopportare il peso della scelta che ha fatto, anche quando (magari tra una ventina d'anni) sarà chiaro che gli inceneritori avranno causati malati e morti.
Enrico Guastini
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
26/12/2012 - 9:22
Molto probabilmente per la nostra Amministrazione Comunale, la manutenzione delle strade e la loro segnaletica è più facile da pensare che da attuare. Caro Sig. Franco condivido il suo pensiero perché spesso anch’io cerco il punto dove attraversare molte strade cittadine. Ho detto “cerco” perché le strisce consunte sono di difficile visione anche per i pedoni, figuriamoci per gli automobilisti. Mi piacerebbe sapere se lo tsunami di denaro incassato dalle multe che si abbattono giornalmente sugli automobilisti pistoiesi e non, e che raggiunge a fine anno incassi milionari per il nostro Comune, viene poi reinvestito, come dovrebbe, nel rifacimento delle strade, nella loro manutenzione e nel loro miglioramento ai fini della sicurezza. La pedonalizzazione di piazze varie, l’inaugurazione di bellissimi monumenti, la riqualificazione del tessuto urbano all’interno del centro storico con la sostituzione del lastricato in pietra (uno dei progetti del Piano Integrato Urbano di Sviluppo Sostenibile) sono tutte cose belle e meritevoli di attenzione. Gli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale, la riparazione della pavimentazione dei marciapiedi e, non ultima, la manutenzione delle aree verdi non sono di minore importanza e hanno sicuramente maggiore priorità. Caro Sig. Franco, a me e a lei, come a tantissimi cittadini non rimane altra speranza che il nuovo anno, su questo fronte, porti buone novità.
RISPONDI
AUTORE: Franco
email: -
24/12/2012 - 13:49
Vorrei segnalare un problema che riguarda tutta la città. Le strisce pedonali ormai sono diventate invisibili perchè la vernice è sparita. E così è molto rischioso attraversare. Il comune non può fare niente?
RISPONDI
AUTORE: Bertini Luciano
email: [protetta]
20/12/2012 - 14:45
Alla Festa degli Auguri di Natale dell’Accademia della Chionchina : La presenza del Prefetto di Pistoia dott.Mauro Lubatti:
Con la partecipazione numerosa dei Soci ed alla presenza del Prefetto di Pistoia si è svolta,presso l’Hotel Belvedere di Montecatini Terme, la 43^ festa degli auguri.
Molto intenso il programma della serata che è stato coordinato dal Cerimoniere Iozzelli Roberto:
Dopo il saluto del Presidente Dott.Gian Giacomo Dominici è intervenuto il Prefetto di Pistoia apprezzando l’opera che l’Accademia sta sviluppando sul territorio pistoiese valorizzando le proprie caratteristiche in merito allo Sport,Arte,Turismo e Gastronomia,come fu iniziato nel lontano 1969 da Piero Sala.
Il Vice Presidente Bellari Claudio ed il Tesoriere Bertini Luciano hanno presentato due Soci Onorari,il Professore Giovannelli Roberto,Ordinario della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno ed il Dott. Paolo Carrara,Presidente della Fondazione un Raggio di Luce.
Sono stati presentati inoltre 4 nuovi soci Accademici:Chiccoli Mauro,Zigari Emanuele presentati dal Vice Presidente Bellari Claudio,Marchesi Giampiero presentato dal Socio Fagni Fausto ed Allegretta Antonio presentato dal Tesoriere Bertini Luciano .
Il Prefetto di Pistoia,insieme al componente del Consiglio Direttivo Natali Mario, hanno consegnato l’ambito Premio “Pistoia Verde” all’impreditore Vieri Ceccherini,proprietario della Sorgente San Felice che commercializza l’acqua con il nome “Acque di Toscana-San Felice”
Questa azienda è nata nel 1964 e nel corso degli anni si è sviluppata sempre di più fino a che,nel 2005,il sig. Ceccherini Vieri ha avuto l’idea di realizzare un pakaging elegante e raffinato ed imbottigliando l’acqua esclusivamente in bottiglie di vetro esportandola in Europa,Canada,Australia,Cina,Korea,Emirati Arabi e Russia.
Durante la serata è stato presentato,dal Tesoriere Bertini Luciano ,il primo “Quaderno” della Collana” La Chionchina” che sarà prodotto ogni anno in occasione delle feste di Natale.
Questo “Quaderno”,sarà dedicato alle attività sviluppate durante l’anno dall’Accademia ed in particolare sarà concesso uno spazio significativo ad un’Artista, al suo lavoro storico ed alla sua opera particolare che sarà consegnata ai Soci durante la conviviale del mese di Dicembre.
Questa “Collana” ,per la parte artistica sarà curata dal Professor Roberto Giovannelli che metterà a disposizione dell’Accademia la sua grande esperienza e professionalità di Docente Universitario e di Artista a livello Internazionale.
Lo stesso Giovannelli ha consegnato a tutti i presenti una preziosa acquaforte dal titolo “Cerchio Magico” .
Come di consueto a tutte le Signore presenti è stato consegnato un piccolo regalo rappresentante,quest’anno, un “melograno”.
Pistoia 16 Dicembre 2012 Luciano Bertini
RISPONDI
AUTORE: franco matteoni
email: [protetta]
20/12/2012 - 13:16
La legge regionale sul rischio idrogeologico (21 maggio 2012, n. 21) è stata
modificata nell'art. 2, comma 2, punto b, come riportato in seguito. Adesso,
nelle «aree classificate dai piani strutturali, dai piani regolatori
generali (PRG) o dai PAI, come aree a pericolosità idraulica molto elevata»
è consentita la realizzazione di:
b) nuovi impianti e relative opere per la raccolta e la distribuzione della
risorsa idrica, il convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici, lo
stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, la
produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili E GAS NATURALI
o, comunque, al servizio di aziende e insediamenti produttivi previsti dagli
strumenti e atti di pianificazione e programmazione regionali, provinciali e
comunali vigenti al momento di entrata in vigore della presente legge, non
diversamente localizzabili, oppure ampliamento o adeguamento di quelli
esistenti.
La legge regionale sul rischio idrogeologico (L.R. 21 maggio 2012, n. 21)
disponeva l'abrogazione degli artt. 141 e 142 della L.R. 27 dicembre 2011,
n. 66, ovvero:
• art. 141 – Tutela dei corsi d'acqua
• art. 142 – Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata
n cui si trovava scritto che:
Nelle aree classificate dai piani strutturali, dai piani regolatori generali
(PRG) o dai PAI [...], come aree a pericolosità idraulica molto elevata è
consentita esclusivamente la realizzazione di infrastrutture di tipo lineare
non diversamente localizzabili
In altre parole, se proprio ci deve passare una strada, si faccia, tenendo
conto delle opere di messa in sicurezza da eventi con tempo di ritorno
duecentennale.
Pare che questa "perla normativa" sia stata proposta dai consiglieri regionali
pistoiesi: congratulazioni per la sensibilità alle esigenze di sicurezza del
nostro territorio e la vita dei cittadini, per la coerenza con le roboanti affermazioni di rigorosa
tutela dal rischio idraulico fatte, anche all'indomani delle ultime alluvioni, dal presidente Rossi.
In sostanza, in aree ad elevato rischio idraulico, si potrebbe oggi
costruire anche un impianto, per esempio, a metano. Ma guarda che combinazione:
proprio a Ponte alla Pergola, in un'area ad elevato rischio idraulico, si deve insediare
la Repower per produrre energia elettrica bruciando metano!
(Per chi volesse controllare, L.R. 24 novembre 2012,n. 64, art. 9)
Franco Matteoni
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
15/12/2012 - 6:53
Aderisco all'invito e non riesco a trovare parole più indicate per questi giorni che precedono il Santo Natale. Il pensiero è di Don Primo Mazzolari
"Ecco sto alla porta e busso..."
Egli non viene né per onorare il suo nome
né per salvare la sua dignità:
viene per chi sta dietro la porta chiusa.
E chi ci sta dietro la porta chiusa?
Io ci sto: in tanti ci stanno; ci sta il mondo.
Il quale mi sembra ancor più sprangato
in questo Natale...
Da secoli, non da decenni, Egli attende...
Ma anche se tardasse un po'..., aspettatelo:
Egli verrà e lo vedrete tutti e ne godrà il vostro cuore
poiché Egli viene a portare la pace al suo popolo
e a restituirgli la vita.
RISPONDI
AUTORE: barbgiaco
email: [protetta]
14/12/2012 - 9:12
Venerdì 14 dicembre si svolgerà la seconda edizione di Leave a Message, l'iniziativa benefica che il sito MaCheDavvero? lancia con l'obiettivo di "spargere amore, buoni sentimenti ed energia positiva" in tutto il mondo. Se anche voi volete partecipare, non dovete far altro che scrivere un pensiero positivo ed incoraggiante su un bigliettino e lasciarlo in giro per la vostra città, dove potrà essere trovato facilmente da altre persone.
Cosa avete scritto o scrivereste?
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
13/12/2012 - 19:34
E' di alcuni giorni fa la notizia che, l'Amministrazione Comunale di Pistoia, viste le temperature molto rigide di questo periodo, ha deciso di riaprire la struttura che può ospitare fino a 11 persone (8 uomini e 3 donne). Anche se i posti utilizzabili non sono molti penso sia una lodevole iniziativa.
RISPONDI
AUTORE: Alberto
email: -
13/12/2012 - 8:04
In questi giorni di freddo, con molte persone che non hanno neppure una casa, sarebbe opportuno che il Comune facesse qualcosa per dare un aiuto
RISPONDI
AUTORE: jawad
email: [protetta]
7/12/2012 - 11:09
con la presente vengo a segnalare un emergenza abitativa .siamo una familia italiana composta da marito e moglie e due bambina e mamma e sorella .....sono invalido del 46 per cento.....sono in cassa integrazione ...nucleo familiare con solo un redito....sfratto per morosita....esucitvo sfratto fissato per il 05.dicembre 2012 e stato riaviato per l ultima volta da ufficiale guidiziario al giorno 18 gennaio 2013....il comune di quarrata mi discriminava mandando mi via in un altero paese...e nessun auito economico o abitativo per ora..e no vole sapere niente di questa drammatica facenda....segui....
j.j
RISPONDI
AUTORE: Carlo
email: -
7/12/2012 - 8:08
La chiusura della città con l'ampliamento della Ztl è incomprensibile. Viena allargata la Ztl a via Pacini, una zona che non rientra nella area tradizionale del centro storico. Il comune ha imposto la sua volontà con tipico metodo staliniano, e le categorie del commercio non fanno niente. Fanno solo finta di protestare accetando ogni decisione. E' chiaro che c'è stata una contropartita. La domanda è: cosa ci guadagnano le associazioni tradizionali del commercio a tenere questa posizione?
RISPONDI
AUTORE: paolo gangemi
email: [protetta]
4/12/2012 - 23:15
PISTOIA - NASCE FERMARE IL DECLINO
www.fermareildeclino.it
Fermare il Declino incontra Pistoia mercoledì 5 Dicembre 2012 alle ore 18,30 presso Melos - Lo spazio delle Musiche, in via dei Macelli 11
Interverranno per presentare ed illustrare il movimento e il suo programma:
Antonio Masala, professore presso IMT Institute for Advanced Studies - Lucca e coordinatore del comitato Pisano di Fermare il Declino
Daniele Zotti, coordinatore del comitato fiorentino di Fermare il Declino
Giordano Masini, cordinatore Fermare il Declino Toscana
Vi aspettiamo numerosi.
Per informazioni: cinziamartinuzzi@libero.it
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
3/12/2012 - 14:19
Ho seguito con interesse l’intervista su TVL del sig. Luca Potenti del Ccn Viale Adua, il quale lamentava la scarsa attenzione dell’Amministrazione Comunale nei confronti di una parte della nostra città (appunto Viale Adua) lasciata a se stessa( pulizia delle foglie cadute, bocchette di scarico per il deflusso dell’acqua piovana intasate e quant’altro). Condivido pienamente il suo pensiero e vorrei aggiungere che oltre a tutto non sarebbe male mettere in sicurezza anche la pista ciclabile del viale che è piena di ostacoli e, come per magia, ad un tratto sparisce. Al povero ciclista non rimane altro che prestare la massima attenzione per non essere schiacciato dalle macchine in transito. Sono perfettamente consapevole che il paragone con altre città europee della Germania, l’Austria o dell’Olanda sulle piste ciclabili, può sembrare, se non impossibile, alquanto coraggioso, ma qualche volta volare in alto può servire, se non altro per capire dove sono i nostri errori.
RISPONDI
AUTORE: federico
email: -
3/12/2012 - 9:47
Nella cronaca di domenica l'investimento di un ciclista sulla 'Pratese'.
Purtroppo non è infrequante il verificarsi di incidenti su questa arteria.
Particolarmente pericolosa poi diventa nelle ore serali essendo la 'Pratese' praticamente una strada al buio.
Sarebbe opportuno un intervento di illuminazione lungo una direttrice peraltro importante e molto frequentata ma a quanto pare la Provincia non ha mai ritenuto questo necessario.
Speriamno almeno provveda la futura Città Metropoloitana o comunque quella amministrazione che nascerà dal riordino delle province!
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
28/11/2012 - 18:37
Gent.mo Sig. Federico,
credevo che la mia risposta fosse stata abbastanza esaustiva ma evidentemente non è stato così. Volutamente non avevo risposto alla prima domanda, poiché ritenevo superflua una replica. Visto che Lei chiede il mio pensiero, Le dico che non solo qualche ora in più, ma molte ore in più sono importanti per il sapere e la cultura. La Scuola non è altro che un mezzo e non il fine. A tal proposito, chi le scrive è un convinto sostenitore della didattica di Don Lorenzo Milani che, come Lei certamente saprà, faceva studiare i suoi ragazzi anche la Domenica. Trovare il modo per sostenere questa tesi e renderla attuabile, non è facile. Servirebbero stimoli e un coinvolgimento anche delle famiglie che purtroppo nella società odierna non è più possibile, ma credo sarebbe un buon inizio. Per quanto riguarda la seconda domanda, si vede che non sono stato sufficientemente chiaro. Vedrò di farlo adesso. Le ore in più delle quali parlavo nella mia prima mail non sono immaginarie, ma vengono fatte da tutto il corpo insegnante di ogni ordine e grado e vanno ad aggiungersi a quelle 24 di cui parlava Lei. Quindi per essere ancora più chiari, le 24 ore che a Lei sembrano poche e creano tanto sbalordimento, in realtà, non sono 24 bensì 35, 38 addirittura 40 e più se si calcolano le ore passate a correggere i compiti, a riempire i registri e fare programmi per la lezione del giorno dopo. Queste ore non figurano sulla carta ma, come dicevo, vengono comunque fatte. Mi creda, tutti i lavori hanno i loro lati negativi, ma quello dell’insegnante (che le assicuro non è il mio lavoro) e diventato oggigiorno, un lavoro veramente difficile e impegnativo. Fare il docente , sia della scuola primaria come di quella secondaria è talmente difficile che i benefici (vacanze scolastiche, libertà nel gestire il proprio lavoro e quant’altro) sono quasi sempre di gran lunga minori dei sacrifici morali e materiali che esso richiede. Ringraziandola per avermi dato l’opportunità di spiegarmi meglio, La saluto cordialmente.
Alessandro Orlando
RISPONDI
In risposta a: Una doverosa precisazione. del 23/11/2012 - 21:45
In risposta
AUTORE: federico
email: -
28/11/2012 - 9:56
La ringrazio della risposta piuttosto argomentata.
Tuttavia avrei piacere se mi rispondesse anche alle due domande che avevo posto e che le riporto:
1)Qualche ora in più di lezione è un bene o male per il sapere e cultura?
2)Quale altra categoria di lavoratori si può permnettere di lavorare solamente 24 ore settimanali?
La ringrazio e la saluto altrettanto cordialmente.
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
23/11/2012 - 21:45
Gent.mo Sig. Federico,
vorrei sfatare qualche luogo comune e spendere due parole per rispondere al suo commento sullo stato di agitazione degli insegnanti.
Tanto della protesta dei docenti, che ognuno è libero di condividere o no, riguarda non solo l’aumento delle ore di lavoro, ma tanto di più. Riguarda una scuola che spesso non ha la fotocopiatrice , il computer, la carta igienica, i bagni che funzionano, i luoghi dove fare ginnastica, il riscaldamento nelle aule. Una scuola dove le aule sono sovraffollate e spesso mancano i docenti di sostegno, dove sovente non esiste un supplente per l’insegnante che si ammala e tanti altri problemini non di poco conto. A tutto questo si sommano i paventati tagli all’Istruzione che il Governo sta mettendo in ponte. Riguardo l’orario, la informo che, in effetti, le ore frontali con gli scolari e gli studenti, variano e non sono poi tantissime, ma a queste vanno aggiunte le ore che i docenti fanno per la programmazione, per le riunioni ed i ricevimenti con i genitori, per i consigli di interclasse, per i consigli di Istituto, per il Collegio dei Docenti, per partecipare alle Commissioni , per le varie funzioni strumentali, per l’aggiornamento, la ricercazione e in più le ore spese per la correzione dei compiti (che necessariamente deve essere fatta a casa) e le prove INVALSI. Infine tenga presente che pochissime di queste ore che ho elencato sono remunerate e le altre sono pagate una vera miseria rispetto a quello che succede in altri Paesi Europei.. Una considerazione, che legittima lo stato di agitazione è quella sulle responsabilità e i rischi in carico ai docenti. Sicurezza e vigilanza sono aspetti importantissimi della vita scolastica. Ci sarebbero ancora un milione di cose da dire, lo spazio non lo consente, spero solo di averle dato qualche spunto di riflessione, anche se non ho la pretesa di cambiare il suo pensiero. Cordialità
RISPONDI
AUTORE: Federico
email: -
22/11/2012 - 18:48
Continua l'agitazione degli insegnanti che lamentano come le scelte del governo Monti stiano mettendo a dura prova l’esistenza della scuola pubblica: secondo questi non solo viene colpito il diritto al sapere, ma le condizioni contrattuali e salariali stanno andando incontro ad un ulteriore peggioramento.
Tremendo!!!!
Comprensibile, sicuramente, la protesta degli inseganti precari, meno quella di coloro assunti a tempo pieno ed indeterminato.
Trovo infatti asurdo manifestare contro un ipotetico aumento di ore lavoro dalle 18 settimanali alle 24
Ovvero un incremetno di SOLE 6 ore settimanali.
Una categoria di lavoratori che anche nel caso aumentasse il monte ore, non supererà mai le 30 settimanali e che beneficia come minimo di 3 mesi di riposo tra vacanze estive, festività natalizie e pasquali.
Per non parlare poi dell' effettiva ora di lezione, che quasi mai arriva a 60 minuti e difficilmente raggiunge i 50 minuti!
In conclusione due domande sorgono spontanee:
1)Qualche ora in più di lezione è un bene o male per il sapere e cultura?
2)Quale altra categoria di lavoratori si può permnettere di lavorare solamente 24 ore settimanali?
RISPONDI
AUTORE: andrea brachi
email: [protetta]
21/11/2012 - 17:14
Abito “sopra il Globo” e ho apprezzato i lavori per la nuova pavimentazione di via Cavuor, via Cino e via Buozzi. Ho pensato (in tutti questi mesi di disagi anche per noi residenti e non solo per i commercianti) che fossero degli ottimi lavori.... fintanto che non si è arrivati a pavimentare “sul Globo”.
Ho visto che le proteste non si sono fatte attendere e, anche in questo caso, ho apprezzato che l'amministrazione comunale condividesse (timidamente...) le critiche emerse. Devo dire però che mi sarebbe piaciuta più determinazione e più chiarezza.
E' altresì vero che i lavori non sono finiti e che si potrebbe (potrebbe....) dire che è meglio aspettare...ma quando una cosa è un “obbrobrio”, un “cazzotto nello stomaco”, se il lavoro, fra l'altro è stato fatto male (almeno per noi profani...) che bisogno c'è di aspettare?
Fintanto che la ditta incaricata è all'opera per continuare i lavori, possibile che, risparmiando (forse) soldi, non si possa intervenire subito?
Conosco la pubblica amministrazione e conosco le difficoltà nel fare modificare le scelte e le realizzazioni in corso d'opera...ma più coraggio da parte di questo giovane sindaco sarebbe stato più opportuno e più apprezzato (senza bisogno che nascano comitati più o meno spontanei).
Vorrei anche capire cosa intenda l'amministrazione comunale per “interventi migliorativi”, quali essi siano, chi li ha consigliati, se esiste già un piano e, cosa di non poco conto, quanto ci verrà a costare. Anche perché “quell'obbrobrio sul Globo” (ed è sempre bene ricordarlo), anche se rimosso o migliorato è stato realizzato con i soldi dei contribuenti, con il “soldi nostri” come si usa dire... Non sarebbe sbagliato quantificarli sia per quanto è costato fino ad ora sia per quanto costerà “migliorarlo”...gli errori é possibile farli, correggerli è dovuto e farlo nella massima trasparenze e chiarezza credo che sia, oggi più che mai, indispensabile.
Andrea Brachi
residente in Via Cavour, 65 Pistoia
RISPONDI
In risposta a: Questura, uno spreco del 20/11/2012 - 16:48
Fare e disfare
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
21/11/2012 - 7:01
Scrivo perchè condivido in pieno quello che ha scritto Luigi e le sue preoccupazioni. Purtroppo il nostro è il Paese del fare e del disfare e spesso del "non concludere". Auspico vivamente che che le forze politiche e le Istituzioni a tutti i livelli si attivino a far si che gli agenti e tutti coloro che lavorano nella vecchia Questura possano a breve occupare spazi più confacenti al loro lavoro e al servizio che giornalmente danno a tutti noi cittadini.
RISPONDI
AUTORE: Luigi
email: -
20/11/2012 - 16:48
A che punto siamo con la costruzione della nuova questura? Il palazzo è quasi ultimato, ma il governo ha deciso di non procedere più con i lavori. Si tratta dino spreco enorme di denaro, perchè ora in questo edificio cosa ci si potrà fare, visto che è stato realizzato proprio per ospitare uffici?
RISPONDI
AUTORE: Alessandro Orlando
email: [protetta]
19/11/2012 - 13:48
E ci risiamo! A Montale il Sindaco ha emesso una ordinanza speculare a quelle emesse gli anni precedenti sul rischio di superamento dei valori limite di PM10. David Scatragli ha imposto il limite di 18 gradi per gli impianti di riscaldamento e di 10 ore al giorno di funzionamento, la combustione all’aperto di residui vegetali per le attività agricole e di carta e altri materiali per i cantieri e le attività industriali. Comunque la centralina di Stazione ha già registrato due superamenti dei limiti dei livelli delle polveri sottili. Mi domando: non sarà che siamo alle solite con quello che “sputa” l’inceneritore?
Nessuno lo nomina e i fuocarelli di qualche campo o le tavole che bruciano dentro un bidone di un cantiere per riscaldare i muratori, diventano i criminali responsabili dell’innalzamento del livello PM10. Così l’inceneritore passa per una macchinetta da aerosol che manda salutari suffumigi a stemperare questo mondo inquinato. A proposito, voglio ricordare cosa successe al sottoscritto tanti anni fa, per l’esattezza l’11 luglio 1986. A quei tempi lavoravo in un paese vicino a San Donnino in provincia di Firenze quando, un’ordinanza, chiuse l’impianto di incenerimento dei rifiuti.
Quello che veniva dato come provvedimento temporaneo, divenne presto definitivo; i dati ricavati dalle analisi fatte su cavie e microorganismi dimostravano in maniera fin troppo evidente che le ceneri di San Donnino producevano alterazioni e mutamenti genetici, i campioni di terreno esaminati davano un livello di contaminazione che raggiungeva la soglia di quarantasette nanogrammi di diossina al metro quadro, un livello ventotto volte superiore al limite raccomandato dalla Commissione Tossicologica Nazionale.
A quei tempi, ricordo, che la Regione Toscana varò un provvedimento impressionante: quello di vietare la vendita ed il consumo di verdure, latte e carni prodotte nel raggio di un chilometro dall’inceneritore. Furono fatti e rifatti controlli ed il risultato delle analisi fu sempre lo stesso: quello che, il livello di inquinamento del terreno spesso aveva dei valori di inquinamento altissimi e tale era la tossicità riscontrata in esso che sovente gli esperimenti non potevano essere portati a termine. Tornando ad oggi, la nuova ordinanza è pari, pari la fotocopia di quelle che sono state emesse gli anni scorsi.
Ora delle due l’una: o effettivamente i nostri politici non hanno ben chiari tutti i problemi che un inceneritore porta per la salute, e allora la cosa mi preoccupa, oppure i nostri politici sono consapevoli e conoscono perfettamente i risultati degli studi sui danni prodotti dagli inceneritori e allora la cosa non solo mi preoccupa, ma mi allarma fortemente. Le fonti alternative all’inceneritore per la soluzione dello smaltimento dei rifiuti urbani ci sono, basta avere un po’ di buona volontà nel ricercarle. Riduzione degli stessi rifiuti, raccolta differenziata, riciclo dei materiali, smaltimenti corretti, trattamento a freddo e via dicendo sono solo alcune delle tante risposte che possiamo dare in alternativa agli inceneritori o alle discariche selvagge.
Mi domando: quando la cattiva gestione dei rifiuti urbani verrà riconsiderata per far posto ai bisogni di un ambiente sano a misura d’uomo e all’interesse per un bene preziosissimo da salvaguardare ad ogni costo come quello della salute dei cittadini?
RISPONDI
AUTORE: Federico
email: -
15/11/2012 - 10:43
Personalmente trovo che sia stato fatto un pavimento stradale che male si inserisce in un contesto di centro storico.
Avrebbe avuto maggiore ragionevolezza quella di completare la lastricazione anche la parte di Piazza Gavinana di modo da dare al centro una medesima uniformità mentre al momento da una parte il lastricato e dall'altro un pavimento che non si intona assolutamente con l'architettura circostante, peraltro il pavimento non è pari e appena piove si creano delle fosse d'acqua.
In sostanza un intervento comunale che boccio senza appelli.
RISPONDI